La guerra infinita
- Pietro D'Angelo
- 18 nov 2024
- Tempo di lettura: 4 min
### **Il Conflitto Israelo-Palestinese: Torti e Ragioni delle Due Fazioni**

Il conflitto israelo-palestinese è uno dei più complessi e duraturi della storia moderna. Le sue radici affondano in questioni storiche, religiose, politiche e territoriali che hanno alimentato tensioni e violenze per oltre un secolo. In questo articolo, esamineremo le principali cause del conflitto, le posizioni delle due fazioni e le possibili soluzioni per una pace duratura.
### **Origini del Conflitto**
#### **Periodo Ottomano e Mandato Britannico**
Prima della Prima Guerra Mondiale, la regione della Palestina faceva parte dell'Impero Ottomano. Con la sconfitta degli Ottomani, la Gran Bretagna ottenne il controllo della Palestina attraverso il mandato della Società delle Nazioni. Durante questo periodo, la Dichiarazione Balfour del 1917 prometteva un "focolare nazionale per il popolo ebraico" in Palestina, suscitando speranze tra i sionisti e preoccupazioni tra gli arabi palestinesi.
#### **Immigrazione Ebraica e Tensioni**
L'immigrazione ebraica in Palestina aumentò significativamente negli anni '20 e '30, alimentata dall'antisemitismo in Europa e dal movimento sionista. Questo aumento della popolazione ebraica portò a tensioni crescenti con la popolazione araba locale, che temeva di perdere la propria terra e identità culturale.
### **La Fondazione di Israele e la Nakba**
#### **Piano di Partizione delle Nazioni Unite**
Nel 1947, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò un piano di partizione che prevedeva la creazione di uno Stato ebraico e di uno Stato arabo in Palestina. Gli ebrei accettarono il piano, mentre gli arabi lo rifiutarono, ritenendolo ingiusto e iniquo.
#### **Guerra del 1948 e Nakba**
Il 14 maggio 1948, David Ben Gurion proclamò l'indipendenza dello Stato di Israele. Il giorno successivo, le nazioni arabe confinanti dichiararono guerra a Israele, dando inizio alla Guerra d'Indipendenza. Durante il conflitto, centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a lasciare le loro case, un evento noto come Nakba (catastrofe). Israele riuscì a prevalere e consolidò il suo territorio, ma la questione dei rifugiati palestinesi rimase irrisolta.
### **Conflitti Successivi e Occupazione**
#### **Guerra dei Sei Giorni del 1967**
Nel 1967, Israele combatté la Guerra dei Sei Giorni contro Egitto, Giordania e Siria, conquistando la Cisgiordania, Gerusalemme Est, Gaza, il Sinai e le Alture del Golan. Questa occupazione territoriale ha avuto un impatto duraturo sul conflitto, con Israele che ha mantenuto il controllo su questi territori nonostante le risoluzioni delle Nazioni Unite che ne chiedevano il ritiro.
#### **Intifada e Accordi di Oslo**
Negli anni '80 e '90, il conflitto si intensificò con le due Intifada (rivolte) palestinesi contro l'occupazione israeliana. Gli Accordi di Oslo del 1993 segnarono un passo significativo verso la pace, con il riconoscimento reciproco tra Israele e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e la creazione dell'Autorità Palestinese. Tuttavia, il processo di pace è stato ostacolato da cicli di violenza e da questioni irrisolte, come lo status di Gerusalemme e il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi.
### **Torti e Ragioni delle Due Fazioni**
#### **Posizione di Israele**
Israele sostiene di avere il diritto di esistere come Stato ebraico e di difendersi dagli attacchi terroristici. Gli israeliani vedono la costruzione di insediamenti nei territori occupati come una questione di sicurezza e di diritto storico alla terra. Inoltre, Israele accusa i gruppi militanti palestinesi, come Hamas, di utilizzare la violenza e il terrorismo per raggiungere i loro obiettivi politici.
#### **Posizione dei Palestinesi**
I palestinesi sostengono di avere il diritto all'autodeterminazione e alla creazione di uno Stato indipendente nei territori occupati da Israele. Essi vedono l'occupazione israeliana come una violazione del diritto internazionale e una fonte di oppressione e ingiustizia. I palestinesi chiedono il ritiro di Israele dai territori occupati, la fine degli insediamenti e il diritto al ritorno per i rifugiati.
### **Questioni Chiave del Conflitto**
#### **Gerusalemme**
Gerusalemme è una città di grande importanza religiosa per ebrei, musulmani e cristiani. Israele considera Gerusalemme la sua capitale indivisibile, mentre i palestinesi rivendicano Gerusalemme Est come capitale del futuro Stato palestinese. La questione dello status di Gerusalemme è una delle più difficili da risolvere nel processo di pace.
#### **Rifugiati Palestinesi**
La questione dei rifugiati palestinesi è un altro punto critico del conflitto. Centinaia di migliaia di palestinesi furono costretti a lasciare le loro case durante la Nakba e vivono ancora oggi in campi profughi in vari paesi arabi. I palestinesi chiedono il diritto al ritorno per i rifugiati, mentre Israele teme che il ritorno di milioni di palestinesi possa minacciare la sua identità ebraica.
#### **Insediamenti Israeliani**
Gli insediamenti israeliani nei territori occupati sono una fonte di tensione continua. Israele ha costruito numerosi insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme Est, considerati illegali dal diritto internazionale. I palestinesi vedono gli insediamenti come un ostacolo alla creazione di uno Stato indipendente e chiedono il loro smantellamento.
### **Prospettive per la Pace**
#### **Soluzione a Due Stati**
La soluzione a due Stati, che prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente accanto a Israele, è stata a lungo considerata la via più praticabile per una pace duratura. Tuttavia, gli ostacoli sul terreno, come gli insediamenti israeliani e le divisioni interne tra i palestinesi, hanno reso difficile la realizzazione di questa soluzione.
#### **Soluzione a Uno Stato**
Alcuni propongono una soluzione a uno Stato, in cui israeliani e palestinesi vivrebbero insieme in un unico Stato democratico con uguali diritti. Tuttavia, questa soluzione solleva preoccupazioni riguardo alla sicurezza e all'identità nazionale di entrambe le parti.
#### **Accordi di Pace Regionali**
Gli Accordi di Abramo del 2020, che hanno normalizzato le relazioni tra Israele e alcuni paesi arabi, rappresentano un passo significativo verso la pace regionale. Tuttavia, la questione palestinese rimane irrisolta e richiede un impegno continuo da parte della comunità internazionale per trovare una soluzione equa e duratura.
### **Conclusione**
Il conflitto israelo-palestinese è una questione complessa e radicata in profonde divisioni storiche, religiose e politiche. Entrambe le fazioni hanno torti e ragioni, e la strada verso la pace richiede compromessi difficili e un impegno sincero al dialogo e alla riconciliazione. Solo attraverso un processo di pace inclusivo e rispettoso dei diritti di entrambe le parti sarà possibile costruire un futuro di convivenza pacifica e prosperità per israeliani e palestinesi.
Comments